ILoveMuM arriva a Trastevere il primo spazio di co-working dedicato alle mamme

E’ stato inaugurato questa mattina, a Roma, Trastevere, Via San Francesco di Sales, 1, nello spazio della Casa Internazionale delle Donne, Ilovemum, ambiente di lavoro condiviso e aperto a tutti con area babysitting. La soluzione low cost per conciliare lavoro e famiglia.

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Care mamme, cari genitori,

Oggi il network parla di città sostenibile, a portata di famiglia. E’ stato inaugurato questa mattina, a Roma, Trastevere, Via San Francesco di Sales, 1, nello spazio della Casa Internazionale delle Donne, Ilovemum, ambiente di lavoro condiviso e aperto a tutti con area babysitting. La soluzione low cost per conciliare lavoro e famiglia.

All’interno dell’area è possibile affittare postazioni personali, 10 in tutto, ad uso flessibile, dalle 10 alle 18, dal lunedì al venerdì, su prenotazione, con armadietto, wireless, stampante, scanner, servizio di segreteria e usufruire di una sala riunioni, zona lounge e bar.

Mentre i genitori lavorano, i bimbi hanno a disposizione il nido e il playground, con diverse soluzioni flessibili personalizzate, in orario d’ufficio o extra orario, solo su prenotazione, a cura dell’Associazione Non Solo baby sitter e dell’Associazione Azucar dolcemente insieme.

Il progetto nasce nel 2014 da un’idea di Eva Barrera Meazzini e Serena Cinquegrana e da un team tutto al femminile composto da Chiara Graziani, Executive Director, Joelle Caimi, Relazioni Istituzionali, Beatriz Gonzalez Camazon, Eventi, Chiara Vigliotti, Press & Web, Eva Milella, Comunicazione & PR, protagonista delle imperdibili vicissitudini di Malamamma, Elena Biondi, Coordinamento Babysitter, Chiara Alessandrini, Babysitter, Gaia Tombolini, Babysitter.

Ad accoglierci questa mattina è proprio lei, Eva Barrera, da anni sul fronte della cultura e della promozione sociale, splendida giovane mamma, che spiega come l’obiettivo di Ilovemum sia quello di offrire ai neo-genitori l’opportunità di non abbandonare le ambizioni lavorative e alle donne di conciliare lavoro e famiglia.

L’iniziativa è rivolta in particolare ai genitori dei bambini di età compresa tra i 3 mesi e i 3 anni, la fascia meno coperta dai servizi sociali, spiega la fondatrice. Mentre Chiara Graziani ci spiega come lo spazio sia stato individuato dalle promotrici del progetto per valorizzare i luoghi “sostenibili” della nostra città, adeguandoli a stili di vita innovativi secondo la formula sharing is caring.

Il progetto ha ricevuto il sostegno della Regione Lazio, promosso dall’Associazione di Promozione Sociale Female Cut, da anni attiva con successo sul territorio nell’organizzazione di eventi e nella valorizzazione della creatività e del lavoro al femminile, ha come partner, Azùcar dolcemente insieme , Non Solo Babysitter, La casa internazionale delle donne, l’associazione Il Cortile e C.O.R.A. Roma Onlus.

Hanno partecipato all’inaugurazione anche i rappresentanti del I Municipio tra cui Iside Castagnola, Presidente della Commissione Tutela dei Diritti del I Municipio, che sostiene questa iniziativa di social business e promozione della parità di genere.

Sul sito Ilovemum è possibile trovare tutte le informazioni sulle tariffe e le prenotazioni.

Per qualsiasi info scriveteci a rachele@mammaiutamamma.it

Stay Tuned!

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ILoveMum coworking e area baby care nel cuore di Roma
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Inaugurazione ILoveMum domenica 28 febbraio 2016 Roma
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Area baby care ILoveMum Via san Francesco di Sales, 1

Minouche, l’egiziana più influente della City

Nemat Shafik Ad appena 36 anni diventa la più giovane Vice Presidente della Banca Mondiale, dopo aver guidato il Dipartimento dello Sviluppo Internazionale a Londra, nominata Vice Direttrice del Fondo Monetario Internazionale, dal 2011 al 2014

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Care mamme, cari genitori

Oggi per la nostra rubrica mamme e leadership parliamo di una delle donne più influenti della city, Nemat (Minouche) Shafik.

Ad appena 36 anni diventa la più giovane Vice Presidente della Banca Mondiale, dopo aver guidato il Dipartimento dello Sviluppo Internazionale a Londra, nominata Vice Direttrice del Fondo Monetario Internazionale, dal 2011 al 2014

Con questa carica ha cercato di influenzare i giocatori internazionali, chiedendo di aiutare più i poveri e meno le banche. Nasce ad Alessandria d’Egitto nel 1962 e i primi anni di vita hanno una profonda influenza su di lei, dichiarerà infatti nel 2001, quando vivi in un paese povero, sei circondato dalla povertà e il tuo interesse vero è capire perchè alcuni hanno e altri no

Per la Banca Mondiale ha gestito investimenti da 50 miliardi di euro

Adesso è stata chiamata dal numero uno della Banca di Inghilterra, Mark Carney, canadese under 50, outsider con esperienza nei mercati finanziari, uomo della Goldman Sachs, a monitorare i movimenti sui mercati e dei colossi di credito. “Si esce dalla crisi,” ha sostenuto, “recuperando credibilità e stimolando misure in favore del lavoro. La disoccupazione in Europa ha raggiunto livelli inaccettabili.”

Nel 2002 Minouche sposa Raffael Jovine da cui avrà una figlia Nora e un figlio Adam, cui si aggiungono i 3 figli del precedente matrimonio di Jovine. Nel suo libro Chi è chi? la sua lista di interessi è questa: famiglia, amici, musei, arte, teatro, lettura, passeggiate e yoga”.

Mamma acrobata, partigiana dei poveri e del superamento dell’austerità come strumento per la ripresa economica, Nemat riesce a conciliare vita professionale e familiare. Nel 2009 è stata nominata “Donna dell’anno” dal Global Leadership and Global Diversity

La mamma più celebre di Londra ha 3 cittadinanze, egiziana, inglese e americana. Ha una superba leadership, capacità comunicative e una reputazione globale . Sir Suma Chakrabarti, il suo capo al Dfid dichiara al Financial Times che dietro i guanti di velluto c’è il ferro.

A seguire intervista con Nemat Shafik

Stay Tuned!

quando vivi in un paese povero, sei circondato dalla povertà e il tuo interesse vero è capire perchè alcuni hanno e altri no”

L’intervista a Caterina Mirenzi mamma del network fondatrice di CWork Agency

A mom and son playing with building blocks

Cari genitori,

come tutti sanno settembre con l’inizio delle scuole e la ripresa delle attività rappresenta il periodo di caccia frenetica alla baby sitter e ai collaboratori domestici.

Alla scelta o necessità dei genitori di lavorare entrambi è legata l’esigenza di trovare un riferimento educativo e sentimentale per i propri figli, se non si ha la famiglia vicino. Lo Stato non aiuta, né con il dopo-scuola, né con servizi aggiuntivi affidati al terzo settore, magari negli stessi istituti scolastici.

Così le mamme tra autogestione e impresa si organizzano per promuovere e creare servizi per la famiglia. Sul tema oggi mammaiutamamma.it propone l’intervista ad una mamma del network, Caterina Mirenzi fondatrice dell’agenzia C/work Agency, che dal 1992 in uno dei quartieri più suggestivi di Roma, Trastevere, progetta e realizza  il servizio di ricerca e selezione del personale ed in particolare di personale di servizio.

C/Work secondo un sistema ormai collaudato da 13 anni, accoglie la descrizione della persona richiesta e dopo accurate selezioni, attenendosi al profilo descritto, propone il suo personale.

E così anche Caterina è una donna che sceglie di essere un’imprenditrice grazie alla creatività data dalla nascita, unendosi alla schiera di professioniste descritte sul Corriere del 17 settembre da Elvira Serra e per noi risponde alle domande di mamnet:

Quali sono le esigenze delle mamme di oggi? Essere affiancate da persone brave, x attitudine o esperienza,  a svolgere le mansioni richieste;

Come sono cambiate le richieste di aiuto domestico? Si esigono sempre piu’ persone valide  professionalmente, e’ stato un ruolo lavorativo improvvisato x molto tempo 

Cosa consiglieresti ad un genitore che deve scegliere una tata? Di essere precisi nella scelta del profilo che occorre alla casa e attenti nella successiva selezione e scelta della persona

Quali sono i requisiti di una buona tata? Passione e attitudine x il proprio lavoro, esperienza verificabile  (referenze)

Quali sono i passaggi necessari per assicurarsi della affidabilità di una tata? Osservazione nel comportamento sul lavoro: puntualita’, comunicazione trasparente ed efficace,energia e presenza fisica e mentale

Tre libri che consiglieresti ad una mamma tua amica? Manuale di puericultura ed. Garzantine; I no che aiutano  a crescere Asha Phillips, ; Siddhatra H. Hesse

Cosa vorresti trovare nel network mammaiutamamma.it? Riferimenti utili e sicuri di professionisti e servizi x le famiglie e x le donne,

Grazie Caterina,

e anche voi diteci cosa ne pensate e segnalateci le vostre esperienze positive rispetto all’accudimento dei vostri figli!

Stay Tuned

Si può essere madri e professionisti affermate al tempo stesso? Il caso giapponese

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Care mamme,

anche quest’anno mammaiutamamma.it si interroga con voi su come conciliare maternità e professione.

Obiettivo del network è promuovere nuovi modelli culturali che presentino un’inedita mamma, donna che vive l’orizzonte familiare e il percorso professionale secondo nuovi paradigmi.

L’articolo che ci ha incuriosito è stato pubblicato dalla BBC,  l’autore Rupert Wingfield-Hayes, inviato a Tokyo per l’emittente anglosassone, testimonia le scelte delle neomamme in Giappone.

Il 70% delle professioniste giapponesi abbandona il lavoro appena rimane in cinta e le donne, se mamme, impiegano il doppio del tempo degli uomini per ottenere una posizione altamente qualificata, solo il 5% dei direttivi delle grandi aziende è composto da donne, e solo 1% delle donne giapponesi è imprenditrice con salariati, secondo l’OECD, rapporto Closing the gender gap now.

Rette scolastiche proibitive, orari di lavoro estenuanti e un concetto di paternità poco collaborativa, solo il 2,6% dei padri passa 3 ore al giorno con i propri figli, rendono difficile per qualsiasi donna e genitore progettare e prendersi cura di una famiglia, facendo salire anche il numero dei bambini abbandonati.

Così uno dei paesi industrializzati più potente del mondo sacrifica la creatività, la professionalità della donna e un incremento del PIL sull’altare di una società conservatrice e diseguale. Una maggiore parità di diritti  e accesso al mercato del lavoro, sempre secondo il rapporto OECD, farebbe crescere il PIL del 20% in meno di 20 anni.

E allora vi chiediamo è possibile secondo voi conciliare vita professionale e maternità? Come dobbiamo ripensare la paternità e i congedi di genitorialità per garantire il pieno appagamento della persona umana e la crescita di un nucleo familiare equilibrato?

Commentate e scriveteci su:

rachele@mammaiutamamma.it

https://www.facebook.com/mammaiutamamma?ref=hl

di R. Bonani

Lavorare e non solo con i figli..

LAV_FIGMammaiutamamma vi augura buon anno!

Continua ad interrogarsi con voi su come conciliare maternità e lavoro. Il nostro obiettivo è raccogliere i vostri punti di vista e la vostra esperienza su questo tema. Quali sono le soluzioni migliori per crescere i propri figli senza rinunciare ad educarli e senza perdere la loro crescita per lavorare?

Come dice il presidente dell’Uruguay, Josè Mujica, il primo ambiente da preservare quando si parla di sviluppo sostenibile, è la felicità umana. Non possiamo vivere nel senso di colpa di non essere riuscite ad adempiere bene nessun compito, lavoro/carriera, genitore/educazione.

Non è sempre facile quando i bambini sono piccoli e facilmente soggetti a malattie, quando sono più d’uno. Il mio pensiero laterale suggerisce: la quotidianità prima di tutto è capacità di adattamento e per costruire la felicità di cui si parla bisogna essere..flessibili..

..ai nuovi tempi e contratti di lavoro, alle nuove condizioni di welfare, alle nuove dimensioni della comunicazione, ai nuovi modelli di educazione e consumo, alle nuove malattie e ai nuovi rimedi pediatrici.

Bisogna essere sempre pronte a camuffare una macchia dell’ultimo secondo sull’abito, rigurgitino flash per eccessivo sballottamento, a cambiare programma dopo averlo stabilito un mese prima, a dimenticarsi un quaderno fondamentale per vostro figlio sulla scrivania o il grembiule pulito nell’armadio.

Bisogna essere pronte al multi-tasking, avere l’orecchio bidirezionale, da una parte segue impulsi provenienti dal lavoro, dall’altra segue i passi e qualsiasi rumore prodotto dai piccoli. I più piccoli tentano azioni d’incursione quando sei concentrata sul computer, su un testo o durante una telefonata, aggrappandosi alle gambe e cominciando gradualmente ad alzare il tono di voce per farsi notare, abbracciare, coccolare.

E’ necessario separare i tempi e i campi della vita nettamente? Come sfuggono questi confini nello stress quotidiano.. Eppure si, bisogna avere la capacità di fermarsi anche quando le risposte richieste sono sempre più rapide. Spegnere la tecnologia e dedicarsi con creatività ai figli. Dopo aver approfittato della scuola e dei riposini per concentrarsi totalmente, bisogna essere pronte a dedicarsi a loro…

La mia vita professionale non è mai stata indeterminata o inserita in un percorso stabile. Dopo la laurea ho intrapreso la carriera del precario, per poi scegliere la libera professione e la partita iva come strumento di emancipazione e crescita professionale.

La formula indipendente di consulente mi ha permesso di gestire tempi del lavoro e  gravidanze-maternità, senza copertura aziendale di nessun tipo. Dopo la nascita di ognuno dei miei tre figli ho richiesto l’assegno di maternità che viene corrisposto, se la domanda è correttamente compilata, una sola volta dall’Inps. Si può fare tutto on-line con assegnazione del pin dispositivo. Per i lavoratori dipendenti e non, esistono congedi di maternità e paternità, irrisori rispetto alle necessità della neo-famiglie.

Abbiamo chiesto alle mamme del nostro network che vivono all’estero di trasmetterci la loro esperienza. A Stoccolma, in Svezia, per i primi 3 anni di ogni figlio, anche di famiglie immigrate, il governo riconosce un contributo mensile, approfondiremo la tematica.

E’ necessario riconoscere la maternità come lavoro. Crescere i nostri figli equivale a distribuire ricchezza in consumi e capitale intellettuale, oltre che garantire l’educazione dei futuri cittadini del mondo, è un mestiere in sé e per sé.

In questa direzione lo Stato dovrebbe costituire un fondo per la maternità che riconosca alle famiglie un contributo per ciascun figlio almeno per il primo triennio di vita, fino all’inserimento del bambino alla scuola materna. Gli asili nido sono scarsi e quelli privati, molto costosi.

Le nostre proposte per una vita familiare sostenibile:

  • la diffusione di asili nido aziendali;
  •  la costituzione del fondo per la maternità per i primi 3 anni di vita del bambino;
  • corrispondenza orario lavoro in ufficio con orario scolastico, de-localizzazione lavoro attraverso l’uso delle tecnologie;
  • aumento di servizi competitivi per bambini e famiglie in orari extra-scolastici, incentivi per l’apertura di spazi ludico-didattico-ricreativi per i bambini nei quartieri di residenza, gestiti da onlus/cooperative specializzate o madri che garantiscano assistenza alle famiglie;
  • aumento degli sgravi fiscali per le famiglie più numerose con la possibilità di scaricare spese vive correnti;
  • abbattimento delle barriere architettoniche per le famiglie nelle metropoli, es. Roma.

Inviaci la tua testimonianza e la tua idea, scrivici a rachele@mammaiutamamma.it

di R. Bonani

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