Cyberbullismo, i dati in crescita. Intervista alla criminologa Roberta Bruzzone, autrice del libro: Nella tela del ragno, manuale di autodifesa digitale

Il network continua a porre la propria attenzione sui fenomeni di bullismo e cyberbullismo, al centro della cronaca quotidiana e in rapido aumento.  Lo fa intervistando Roberta Bruzzone, criminologa e psicologa forense, autrice, insieme a Emanuele Florindi, del libro: Nella tela del ragno, manuale di autodifesa digitale.

Buongiorno dottoressa,

grazie per questo suo contributo, il manuale rappresenta una vera e propria guida ai rischi della rete, con buone pratiche e indicazioni operative da adottare per navigare in sicurezza e difendersi in caso di aggressioni. Una chiara descrizione delle molteplici articolazioni dell’interazione nel web.  

Nella sua pubblicazione affronta differenti devianze della rete, dal cyberstalking al Revenge Porn, attraverso il Gaming indaga i caratteri misogeni della comunicazione online, Harassment, IAI. Volendo focalizzarsi sul cyberbullismo molte sono le definizioni attribuite al fenomeno. La legge 71 del 29 maggio 2017 lo definisce come una forma di abuso realizzata per via telematica, lei nel suo libro parla di continuum tra mondo fisico e liquido:

  • Possiamo ritenere i due fenomeni, bullismo e cyberbullismo indissolubili?
  • In caso affermativo, secondo lei quali sono le principali ragioni di questo binomio?

BRUZZONE: si, ritengo che ormai separare le due condizioni sia anacronistico, perché ormai tutto ciò che è bullismo è destinato ad essere utilizzato nel mondo online e nel mondo social, quindi a diventare cyberbullismo. Una distinzione oggi diventa difficile trovarla. L’aspetto centrale che ci aiuta a riconoscere quando si tratta di bullismo e cyberbullismo è il concetto di asimmetria, ci deve essere qualcuno che subisce in maniera sistematica molteplici modalità di violenze reiterate, da parte di uno o più soggetti che, in maniera organizzata, lo attaccano quotidianamente. Oggi questo tipo di modalità sono spesso di matrice persecutoria e possono assumere diverse forme. Purtroppo quello che i dati restituiscono, è che la problematica del bullismo e cyberbullismo vede sempre più spesso anche le ragazze protagoniste in maniera negativa, ossia come bulle e cyberbulle.

La legge sul cyber-bullismo è quindi indirizzata ai minori:

  • Ritiene che sia necessario estenderla agli adulti? Penso agli atti di cyber-bullismo diretti contro i professori e penso alla normativa sullo stalking.

BRUZZONE: io non credo che serva, onestamente io ho qualche perplessità sulla normativa introdotta, perché non la ritengo granché efficace. Abbiamo già, nel codice, tutta una serie di reati anche più gravi, come tipologia di capo d’imputazione rispetto al cyberbullismo, che potrebbero essere contestati anche ai minori. Non ha senso quindi estenderlo agli adulti perché ci sono già una serie di reati che ampiamente ricomprendono le condotte di questo genere: la diffamazione aggravata, gli atti persecutori, il revenge porn, non ipotizzerei l’allargamento di questa fattispecie di reato, che non mi sembra abbia rappresentato uno strumento a tutela delle vittime, anche se minori.

Secondo il rapporto ISTAT di giugno 2020, Bullismo e Cyberbullismo colpiscono spesso gli stessi ragazzi: tra quanti hanno riportato di aver subìto ripetutamente azioni offensive online, ben l’88% ha subìto altrettante vessazioni in contesti fisici. La diffusione in rete, come lei ben chiarisce, permette e garantisce la spettacolarizzazione del reato:

  • Ritiene che il gestore del sito internet o del social media debba avere maggiore responsabilità e autonomia nella tempestiva rimozione di contenuti violenti, anche prima della segnalazione di un soggetto abusato?

BRUZZONE: assolutamente si, io infatti proporrei se proprio dobbiamo cambiare la normativa, prevederei un profilo di responsabilità da parte del Provider. Le piattaforme social importanti come youtube, facebook, instagram sono quelle dove di fatto i contenuti vengono poi divulgati e dove si potenzia l’effetto dannoso di questo tipo di condotte nei confronti della vittima. Ritengo quindi che una normativa efficace dovrebbe prevedere anche un profilo di responsabilità da parte di questo tipo di piattaforme laddove non agiscano tempestivamente per cancellare questo tipo di contenuti.

 Secondo i dati presentati nel 2021 da Moige, Movimento Italiano Genitori onlus,  dopo la pandemia, il 17% dei ragazzi tra 6 e 10 anni è iscritto a Tik Tok e Instagram, il 64% tra 11 e 14 anni e il 70% tra i 15 e i 20 anni. Pervasività, persistenza, anonimato, mancanza di empatia e disimpegno morale, sono le caratteristiche principali del cyberbullismo. 

Come da lei descritto nel manuale il cyberbullismo investe maggiormente le ragazze, colpite da commenti a sfondo sessuale, il 12,4% contro il 6,7% dei maschi, mentre il 46% dei maschi ha raccontato di essere stato vittima di bullismo da parte dei compagni.

  • Possiamo quindi ritenere il cyberbullismo un ulteriore strumento pericolosissimo di diffusione e rafforzamento della violenza di genere?

BRUZZONE: sicuramente si, quello che viene definito cyberbullismo ha contenuti diffamatori, persecutori, a volte esplicitamente di molestie sessuali. Il contenitore cyberbullismo è un contenitore che in realtà già ricomprende una serie di condotte sanzionate dal nostro codice, anche nei confronti dei minori, quindi al momento questo valore aggiunto legato all’introduzione di questa particolare norma non lo vedo granché, anzi penso che sarebbe molto più efficace un’imputazione per esempio di atti persecutori piuttosto che per cyberbullismo.

  • Come è possibile disinnescare la mancanza di empatia e il disimpegno morale del: “se l’è cercata,  perché aveva la minigonna e non i jeans, perché ha condiviso inizialmente volontariamente materiali hard“….

BRUZZONE: E’ un problema molto complesso, per arrivare al punto da non avere empatia, non essere in grado di leggere la sofferenza che si crea, significa che dietro c’è un soggetto cresciuto senza sviluppare quel tipo di funzione, che è una funzione fondamentale dell’io e che è chiaramente un elemento che fa la differenza tra un essere umano che funziona ed un essere umano che diventa un predatore, quindi pericoloso. Nell’età adolescenziale se l’empatia non ce l’hai già è un po’ difficile fartela sorgere.

Nel suo manuale sono molti chiari gli identikit dell’aggressore e dei seguaci, gregari complici del bullo:

  • Quali sono le azioni più efficaci da mettere in campo per prevenire il disimpegno morale, l’effetto branco e la violenza?

BRUZZONE: il problema è enorme per contrastare questo fenomeno più che agire sui bulli è necessario agire sugli spettatori, i gregari, i bystanders, come si dice in gergo, quelli che anche, di fatto, con la loro indifferenza sostengono l’operato dei bulli e dei cyberbulli. E’ su di loro che dovremmo lavorare perché su di loro probabilmente ci sono maggiori margini rispetto ai bulli. Molti di questi soggetti non prende posizione, non protegge la vittima perché teme di diventare vittima a sua volta, quindi probabilmente il lavoro da fare molto importante soprattutto nelle famiglie italiane e a scuola, è quello di lavorare sui ragazzi, su quelli che non sono bulli, che non commettono atti di bullismo ma che assistono agli atti di bullismo commessi da altri senza prendere posizione.

Spesso i genitori non riescono a controllare l’accesso ai contenuti e la navigazione dei più piccoli e a responsabilizzare gli adolescenti. Secondo i dati Moige 2021: 6 ragazzi su 10 sono connessi senza controllo, e secondo i dati Telefono Azzurro, il 30% dei genitori italiani ammette di non avere adeguate competenze sulle tematiche online, in particolare su cyberbullismo, incitazione al suicidio, autolesionismo, hate speech e sextortion.  Secondo il 39% dei genitori la scuola dovrebbe essere il punto di riferimento per la formazione digitale, eppure, quasi la metà degli insegnanti (il 46%) non si considera adeguatamente preparato per colmare le lacune informative. 

Nel periodo del confinamento, è stato registrato un incremento del +26% delle richieste di aiutoLe motivazioni sono riferibili: 21,2% attività di cyberbullismo più frequente; 10,1% sexting; 6,5% violazione della privacy, ma anche paura e ansia (+8%), ideazione suicidaria (+29%), atti autolesivi (+27%), disturbi alimentari (+22%) e percezione dell’immagine corporea (+22%). 

Il periodo della pandemia ha determinato anche delle limitazioni all’azione del Garante della privacy, azioni in deroga alle condizioni di protezione della privacy, possiamo dire che il Covid ha determinato una modifica unilaterale delle condizioni della privacy:

  • Quali possono essere i rischi connessi all’indebolimento delle condizioni di protezione della privacy per ragioni istituzionali, governative?

BRUZZONE: Ha conseguenze deleterie, già siamo troppo generosi a condividere informazioni che ci riguardano, con l’abbattimento di certi tipi di barriere e protezioni, devo dire che questo mi preoccupa moltissimo non solo per quanto riguarda i più giovani ma anche per quanto riguarda il mondo degli adulti.

Arriviamo dunque alle azioni da adottare in caso di abuso, indicate nel Cyber Civil Rights Initiative: 

  • documentare il fatto con screenshot; 
  • denunciare alle Forze dell’Ordine; 
  • segnalare il contenuto illecito al gestore del servizio; 
  • bloccare il mittente; 
  • parlare con una persona di fiducia;
  • richiedere assistenza psicologica.

Alcune delle ragioni per cui i ragazzi non denunciano le pratiche subite vanno ricercate nella mancanza di fiducia negli adulti, inclusi gli insegnanti; la paura di ritorsioni e ripercussioni; il senso di colpa, vergogna, stato confusionale che spinge le vittime a sentirsi sbagliate, rendendo difficile capire a chi rivolgersi per chiedere aiuto. Sono quindi molto importanti alcune regole di autodifesa da lei indicate, per i ragazzi:

  • evitare di postare informazioni troppo personali;
  • modificare le impostazioni account; 
  • rimuovere le opzioni di collegamento;
  • verificare le immagini taggate; 
  • disattivare il GPS e WI-FI quando non siano necessari.

Le proposte del network per rafforzare le pratiche di prevenzione e contrasto del fenomeno sono:

  1. garantire un coordinamento multi-disciplinare;
  2. implementare la corretta ed univoca rilevazione dei dati, fondamentale per una piena comprensione del fenomeno e l’individuazione di efficaci strumenti di contrasto oggi ancora assenti; 
  3. inserire il tema della privacy e dell’identità digitale nel piano di offerta formativa, all’interno della materia di educazione civica nelle scuole; 
  4. formare costantemente i genitori e i docenti sul tema;
  5. aumentare l’impegno di spesa sanitaria destinato alla salute mentale, oggi pari solo al 3,5%;
  6. Potenziare gli interventi destinati ai giovani per influenzare il contesto dei pari, favorendo un cambiamento positivo nel Gruppo, tale da ridurre il rinforzo sociale che il bullo si aspetta di ricevere, abbassandone quindi la motivazione a mettere in atto i comportamenti di prevaricazione e favorire la comparsa di comportamenti empatici;
  7. Inserire la responsabilità del provider nella legge contro il cyber-bullismo.

Nella comunità virtuale siamo chiamati ad uno sforzo collettivo per educare i membri, cittadini digitali moralmente responsabili, a mettere al centro della propria azione l’altro. 

Vogliamo ricordare alcune delle vittime di questo fenomeno:

  • 2012 Amanda Todd, Canada
  • 2012 Andrea Spezzacatena, Italia
  • 2013 Carolina Picchio, Italia
  • 2018 Amy Everett, Australia
  • 2021 Antonella Sicomero, Italia

Nella profonda convinzione che dalle azioni del singolo dipenda il destino di tutti.

di R. Bonani

Sono aperte le iscrizioni online per l’A.A. 2023-2024, fino al 30 gennaio.

Dal 9 fino al 30 gennaio 2023 è possibile compilare l’iscrizione online sul sito del MIUR.

Care mamme, cari genitori,

dal 9 fino al 30 gennaio 2023 sono aperte le iscrizioni per l’Anno Scolastico 2023/2024. 

La procedura deve essere effettuata online, sul sito del Ministero dell’Istruzione e del Merito, qui.

In caso di prima iscrizione, è necessario abilitarsi al sito accedendo con l’identità digitale: SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale), CIE (Carta di identità elettronica), eIDAS (electronic IDentification Authentication and Signature). 

Una volta effettuata l’abilitazione è possibile procedere con l’inserimento dell’iscrizione cliccando sul tab:

e seguendo quindi il percorso guidato. 

Tra le informazioni richieste c’è il codice meccanografico dell’Istituto scelto, che equivale ad un codice alfanumerico di identificazione della scuola. Può essere rintracciato sul sito Scuola in Chiaro.

Potete scaricare qui la guida operativa per la compilazione della domanda. 

Per orientarsi nella scelta del percorso di studi, è possibile anche consultare la Lettera del Ministro e dati statistici di orientamento sui percorsi di studio e le professioni più richieste.

Il servizio è molto semplice e intuitivo, i dati forniti verranno utilizzati anche per l’attivazione del Registro Elettronico, strumento di comunicazione tra Istituto e genitori e per l’invio delle comunicazioni ufficiali della Scuola.

Stay Tuned!

La Notte Bianca delle Donne vi aspetta il 30 settembre a Roma

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Care mamme, cari genitori,

Si tiene a Roma presso la Casa Internazionale delle Donne, la Notte Bianca delle Donne, sabato 30 settembre 2017 dalle 17 alle 3 del mattino: concerti, letture, proiezioni, performances, spettacoli teatrali, laboratori adulti e bambini, offerti dalla casa per la città.

E’ un evento gratuito aperto a tutte/tutti da 0 a 99 anni.

La Casa Internazionale delle Donne, ha sede nel complesso monumentale chiamato “Buon Pastore” (fin dal ‘600 adibito a reclusorio femminile), destinato nel 1983 al welfare femminile. A partire dal 1992 è stata riconosciuto organismo preposto a valorizzare la politica delle donne, offrire servizi e consulenze.

La Notte Bianca delle donne offre circa 40 eventi nelle sale interne e negli spazi esterni della Casa, è un laboratorio di partecipazione delle associazioni della casa, una tappa del percorso di apertura alla città, un momento di incontro e condivisione.

La fascia pomeridiana dalle 17,00 alle 20,00 vede alternarsi: laboratori per bambini, panel e seminari, documentari, reading di poesie, lezioni di danza , musica corale e installazioni multimediali.

La fascia serale dalle 20,30 a 00,30 prevede concerti, proiezione cinematografica, letture per bambini, mostre fotografiche, fino alla fascia notturna, chiusura prevista alle ore 03:00 con dj set, concerti e colazione in giardino.

La notte bianca è un’occasione per conoscere la storia della Casa Internazionale delle Donne, da anni impegnata nella lotta per la parità di genere, un laboratorio dove si coniugano l’incontro, le relazioni internazionali, la promozione dei diritti, della cultura, delle politiche, dei “saperi” e delle esperienze prodotte dalle donne e per le donne, che viene frequentata da oltre 30.000 donne l’anno.

Ma la notte bianca è anche occasione per conoscere la città e i suoi servizi, come il Risto-Bistrò L’Una e L’Altra che utilizza solo prodotti biologici e selezionati anche per Vega e Vegetariani.

Rilassarsi, leggere sulle amache, passeggiare, fare domande, cercare risposte, immaginare, conoscere, stare insieme.

Per info: 

segreteria@casainternazionaledelledonne.org

06 68401720

#paroladimamma 2.0, domenica 8 maggio vi aspettiamo da ILoveMum

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ILoveMum

Care mamme, cari genitori,

quest’anno abbiamo scelto un programma inedito per festeggiare tutte le mamme, #paroladimamma 2.0.

Domenica 8 maggio, a Roma, trastevere, Via San Francesco di Sales, 1, nell’incantevole cornice della Casa Internazionale delle donne, I Love Mum accoglie mamme e famiglie per trascorrere insieme una giornata all’insegna della condivisione e della creatività.

A partire dalle 10 e 30, mamme professioniste si confrontano sui temi più caldi della maternità e sulle nuove sfide della genitorialità, per sensibilizzare le istituzioni all’acquisizione di nuovi modelli di welfare.

Quattro mamme blogger hanno individuato 4 temi di discussione e allora:

Come essere felici, come crescere in una comunità virtuale e reale, come costruire i nuovi modelli di famiglia e educare la generazione digitale, saranno alcuni degli argomenti affrontati durante la giornata.

Il risultato di questo incontro darà vita ad un documento programmatico che verrà presentato a tutte le istituzioni locali.

#paroladimamma 2.0 è un’occasione per fare rete virtualmente e localmente, per condividere opinioni e suggerimenti sui molteplici modi di essere mamma mentre i figli si divertono con i laboratori creativi.

Vi aspettiamo, a seguire è previsto il brunch, scarica qui il programma della giornata!

 

 

Al Teatro Vascello va in scena Aladdin, una produzione firmata Fabbrica dell’Attore

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Care mamme, cari genitori,

oggi il network consiglia un pomeriggio a teatro per grandi e piccoli,  al Vascello di Roma fino all’8 marzo va in scena Aladdin.

La Fabbrica dell’attore propone una divertente rivisitazione della fiaba delle Mille e una Notte, il manoscritto arabo arrivato in Occidente, alla fine del ‘700, grazie alla curiosità dell’archeologo di Piccardia, Antoine Galland, che lo tradusse e lo arricchì di storie narrate dal suo servo maronita Hanna.

La regia di Maurizio Lombardi e le scene di Clelia Catalano immergono gli spettatori nell’affascinante e pauroso regno di Agrabah. Proiezioni e allestimenti vivaci creano un’atmosfera da sogno divertente e riflessivo, che, con ironia, affronta i temi della conoscenza, dell’amicizia e dell’integrazione.

Così una brillante e simpaticissima Valentina Bonci, nel ruolo della principessa Jasmine, osa scoprire il suo volto non preoccupandosi della shariia. I 40 emarginati ladroni e la schiava di Jafar, interpretata da una spumeggianteIsabella Carle, si ribellano al crudele visir, Matteo Di Girolamo,  con l’aiuto di Aladdin, interpretato da Valerio Russo, accompagnato da Chiara Mancuso, nelle vesti dell’inseparabile scimmia Abu.

Un genio con le vesti aderenti e la capacità di esprimere 3 desideri, interpretato da un esilarante  Marco Ferrari, accompagna i protagonisti tra avventure e pericoli, per sconfiggere l’avido Jafar. Le musiche originali sono di Luigi Parravicini. Uno spettacolo da non perdere!

Il Vascello di Giancarlo Nanni e Manuela Kustermann continua a ispirare grandi e bambini con semplicità, creatività e innovazione.

Lo spettacolo va in scena:

dal 31 gennaio fino all’8 marzo 2015

Matinée 13 febbraio h 10.30 e 17 febbraio h 9.30 e h 11,00, 

Repliche ogni sabato h 17 e ogni domenica h 15. 

Le scuole, se interessate, devono confermare a: Cristina D’Aquanno, Ufficio promozione scuole, Teatro Vascellocell 340 5319449

Si organizzano feste di compleanno presso il teatro abbinate agli spettacoli per i bambini, info ai numeri del Teatro Vascello.

di R. Bonani

Stay Tuned! Scriveteci a rachele@mammaiutamamma.it

La fabbrica dell'attore
Aladdin, Teatro Vascello febbraio 2015

 

 

La Fabbrica dell'attore, febbraio 2015
Aladdin, Teatro Vascello febbraio 2015

Aladdin Teatro Vascello, febbraio 2015
Aladdin Teatro Vascello, febbraio 2015

 

Intervista a Gianluigi de Palo, ideatore e promotore dell’iniziativa #iostoconipasseggini

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Care mamme, cari genitori,

per le interviste del network, Rachele Bonani ha sentito Gianluigi De Palo, promotore di quella che rappresenta non solo una campagna di sensibilizzazione e mobilitazione collettiva, ma anche uno stile di vita rivolto a migliorare gli standard di convivenza e le condizioni di giustizia sociale. 

#iostoconipasseggini è l’hashtag che diventa subito virale, circa 1.000 sono le famiglie che, sabato 4 ottobre, hanno affollato il Campidoglio, per dire no ad aumenti ingiusti e arbitrari.

Nato a Roma, 38 anni, Gianluigi di famiglia se ne intende. Nel 2009 è presidente delle Associazioni Familiari del Lazio, dal 2011 al 2013 è assessore alla Famiglia nella giunta Alemanno. Tra i vari progetti realizzati, il Quoziente RomaAttualmente è stato eletto Consigliere Comunale di Roma, con la Lista Civica Cittadini, X Roma, di cui è Capogruppo.

Buongiorno Gianluigi, quanti figli hai? 

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Cosa significa avere una famiglia numerosa a Roma?

Significa avere investito nella bellezza. E significa anche tante difficoltà in una città che tutto è fuorché a dimensione familiare. Ma questo vale anche per chi ha un solo figlio. 

Che servizi offre la capitale per i bambini e le famiglie?

Roma avrebbe bisogno di tutta una serie di servizi rivolti alle famiglie e ai bambini. Qualche tempo fa avevamo iniziato a mettere in rete l’esistente, raccontandolo valorizzandolo. Le famiglie vanno in difficoltà quando restano sole, farle conoscere crea comunità. Oggi purtroppo non si prosegue in quella linea concreta e realistica, e non voglio fare polemiche,  ma si parla di città a misura di bambino come se i bambini nascessero sotto i cavoli e non avessero una mamma, un papà o una rete familiare… 
#iostoconipasseggini come nasce l’iniziativa e come cresce?

L’idea è nata prendendo spunto dall’assurdo aumento delle tariffe nido avvenuto durante l’estate e dopo che le iscrizioni all’asilo erano già avvenute. Ma a questo ci penserà il TAR. #iostoconipasseggini non è un movimento, è un tema, una proposta, una priorità! L’Italia fa pochi figli perché farli è diventato difficilissimo, eppure c’è un grande desiderio di famiglia come ci hanno mostrato anche gli ultimi dati Censis. Per questo tanta gente sta dicendo #iostoconipassegginiscegliendo di mettersi dalla parte dei passeggini, dei più piccoli e indifesi, di chi ha a cuore il futuro del nostro Paese che, ormai, non fa più figli. Le mamme e i papà che si sono lasciati coinvolgere non si riconoscono in un’appartenenza politica, ma nella consapevolezza che senza politiche familiari adeguate non andiamo da nessuna parte.

Quante famiglie ti hanno contattato e hanno aderito?
In Campidoglio eravamo quasi mille, ma la cosa più bella è che a Padova, Verona, Foggia, Napoli, Catania, Como e Milano, stanno nascendo gruppi spontanei che si riconoscono in questo tema è che ci chiedono di aderire. La mia risposta è sempre la stessa: se state dalla parte dei passeggini e se volete mettere al centro dell’agenda politica del Paese la famiglia, andate in una piazza con i vostri passeggini vuoti e, sorridenti, dite #iostoconipasseggini.
Secondo il giudizio di molti l’asilo nido è una scelta, in realtà molto spesso è una necessità per le famiglie con entrambi i genitori lavoratori e i parenti anziani, credi che il nido sia un parcheggio per i nostri figli?
Io credo che l’asilo nido oggi sia l’unica scelta possibile e che nemmeno tutti ne possano beneficiare. Mi spiego: non sarebbe meglio, alla luce dei costi di un asilo nido a Roma, dare l’opportunità alle famiglie di scegliere? Se mio figlio al nido costa al Comune di Roma circa 1.300 euro, non sarebbe meglio ricevere 650€ e dare a me l’opportunità di scegliere cosa fare? In questo modo azzereremmo la lista di attesa e permettere ad una famiglia di scegliere se: portare il bimbo al nido, pagare una baby sitter, concordare con l’azienda un part time per me o mia moglie, chiedere aiuto ai nonni e utilizzare i 650€ per pagare il mutuo… Le famiglie vorrebbero arrivare alla fine del mese con qualche soldo in più: cosa ce ne faremo tra qualche anno di 1000 asili nidi se non facciamo più figli? 
Da ex assessore alla famiglia come spieghi che le istituzioni cambiano unilateralmente  le carte in regola, in deroga ad accordi già siglati coni cittadini? 
Amministrare è difficilissimo e decidere non piace mai a nessuno. Ma nel caso degli aumenti dei nidi a Roma è stato fatto un errore incredibile per pigrizia. Se avessero fatto delle simulazioni, se avessero perso tempo incontrando le persone vere, se non avessero trattato le famiglie come un file Excel tra i tanti, non avremmo avuto questa sollevazione popolare. Lo sapete quale è la migliore politica familiare? Se non puoi fare nulla, non aumentare le tariffe.
La legge non è uguale per tutti?
Sembra di no. Ma quando a violarla è un Sindaco o un’amministrazione comunale diventa preoccupante perchè tutto diventa relativo. La gente si domanda: perchè lui può fare il gioco delle tre carte e io sono costretto a trovarmi un secondo o terzo lavoro per dare un futuro alla mia famiglia? Tuttavia abbiamo tutti una coscienza e se il Sindaco sbaglia non dobbiamo sbagliare anche noi. 
E’ giusto che per affermare dei diritti garantiti dalla costituzione e per crescere delle famiglie felici si debbano fare tutti questi sforzi?
Questa è la follia, non solo a Roma. È giusto che mentre nel resto d’Europa chi fa un figlio viene valorizzato e aiutato, in Italia si deve sentire abbandonato e colpevolizzato? Mi auspico che il Presidente Renzi, che è anche padre di tre figli, faccia qualcosa di concreto per aiutare le famiglie. Questi 80 € sono un segnale, ma purtroppo il mutuo o l’asilo non lo paghiamo con i segnali. Serve una riforma seria siamo ad un punto di non ritorno. O adesso o mai più.
Quali sono le prossime date cruciali di questa battaglia?
Continuare sempre e dovunque a tenere alta l’attenzione su questo tema. Domandare a tutti #iostoconipasseggini e tu? Siamo stati a Teramo, andremmo nelle altre città che ci stanno contattando perché si tratta di una priorità nazionale…
L’economista francese Jacques Attali sostiene che non si può parlare di crescita in un continente, l’Europa, e in uno stato, l’Italia, dove le nascite sono quasi pari allo zero, senza nuovi nati non esiste futuro per il paese, cosa serve allora concretamente per favorire una politica delle nascite e il sostegno alla genitorialità?

Lo scorso anno, secondo l’Istat, sono venuti al mondo 514.308 bebè (il valore più basso da quando si fanno le rilevazioni), circa 20 mila in meno rispetto all’anno precedente e 62 mila in meno rispetto al 2008. Basterebbe questo dato per rabbrividire. Cosa si può fare? Rompere le scatole dicendo a gran voce #iostoconipasseggini, prima o poi qualcuno capirà che fare famiglia è la startup più vantaggiosa che abbiamo. Renzi, guarda utente famiglie, sono il futuro del nostro paese: non vogliono elemosina, ma equità!

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Sabato 4 ottobre Duebebè vi aspetta, è Swap Party, ovvero, shopping a costo zero!

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Care mamme, cari genitori,

si dice Swap Party e si traduce scambio gratuito, ad organizzarlo, Serena Bacchiarri, mamma all’avanguardia, che vuole portare nella capitale una ventata di Mittle Europa. E allora la cultura del riciclo, dello scambio e del confronto diventa un nuovo più sostenibile stile di vita.

marchio_300dpiE’ a Monteverde, nel negozio biologico di Serena, Duebebè, che ogni primo sabato del mese, è possibile portare vestitini e dedicarsi allo swap.

Nel negozio di abbigliamento biologico per bambini di Monteverde organizzo, ogni primo sabato del mese, un mercatino dello scambio per le clienti. Ormai noto come Swap Party è un modo di introdurre quelle sane abitudini nordeuropee di riciclare, riutilizzare, far economia, ma anche come momento di socializzazione tra mamme del quartiere. Lo organizzo con una piccola merenda da 2 anni e mezzo da quando ho aperto questo negozio e non posso farne a meno perché le clienti mi chiedono di organizzarlo.

Mi portano i loro abitini usati lavati ed in ottimo stato, li valuto indipendentemente dalla marca, consegno loro un buono-valore con cui potranno partecipare/acquistare. Se non troveranno nulla conserveranno i buoni per il mese successivo. A fine stagione gli abitini rimasti verranno donati all’Associazione di volontariato Salvamamme.

Grazie per l’attenzione,

Serena Bacchiarri”

Oltre allo swap party, Duebebè organizza molte altre attività per mamme e famiglie come i corsi di primo soccorso, stay tuned!

Scriveteci alla redazione di mammaiutamamma.it

rachele@mammaiutamamma.it

Popoliamo Insettopia City: per una nuova cultura dell’autismo

insettopia

O nuovi e arditi mondi, patria di tali genti! Flatlandia, E.A. Abbott

Gianluca Nicoletti e Natalia Poggi sono gli energetici genitori di Tommy e Filippo. La loro è una famiglia speciale perché ogni giorno è impegnata a sensibilizzare il mondo su una problematica sotterranea e parallela, l’autismo.

Stanno compiendo una rivoluzione culturale con la realizzazione di Insettopia, il primo macro/micro-cosmo a portata di tutti, nel cuore della città di Roma.

Il manifesto della città ideale per ogni figlio autistico e per tutti i genitori e i cittadini che vogliono scoprire una realtà che tocca 1 bambino ogni 200, secondo l’ultima rilevazione dell’Istituto di Ortofonologia.

Si riparte dall’educazione, dalla cultura e dagli spazi sostenibili!

Così scrive Nicoletti, già autore di un brillante racconto di amore e sfida al senso di impotenza, Una notte ho sognato che parlavi

Lavorerò alla realizzazione della mia Insettopia, anche perché so che nella testa di ogni genitore di autistico c’è l’ idea fissa della città ideale per suo figlio. Dove riesca a vivere felice e sicuro, in contatto con chiunque, ma protetto. Vedere ragazzi nel pieno della vita passare le giornate chiusi in casa a guardare il mondo dalla finestra, perché nessuno ha una proposta di vita diversa per loro, credetemi, è veramente sconsolante e uccide da dentro ogni familiare costretto a pensare che così sarà per sempre, o almeno finché potrà occuparsene lui. Del dopo nemmeno si ha voglia di pensare.

Insettopia ora ha un suo primo indirizzo dove abbiamo creato un centro di raccolta per chiunque faccia richiesta di cittadinanza.

E’ una procedura semplicissima e veloce, sarà il primo passo per diventare cittadini e collaborare alla concreta costruzione della città.  Insettopia è il luogo dell’immaginario sognato da chiunque abbia a che fare con ragazzi autistici.

ISCRIVETEVI E DIVENTATE CITTADINI D’ INSETTOPIA

Con il supporto di un comitato scientifico, Insettopia si prefigge lo scopo di creare una nuova cultura dell’autismo e battersi, con media partner qualificati, per fare chiarezza riguardo ogni luogo comune sulla disabilità psichica, ogni informazione superficiale, ogni leggenda e superstizione. Creare perciò le premesse per una fotografia realistica dell’autismo su tutto il territorio nazionale e in futuro vicino anche internazionale.

Usando tecnologie che consentono una scambio tra il fisico e il digitale, Insettopia vuole diventare un mediatore di progetti concreti ed efficaci tra le associazioni di familiari e le istituzioni. Politici e amministratori non potranno più giustificare la loro latitanza, Insettopia rappresenterà un fronte omogeneo.

di R. Bonani

La rete dei draghi, public art for kids, al Macro di Roma

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Care mamme, cari genitori,

oggi per la rubrica informamma di mammaiutamamma.it vi consigliamo un’opera d’arte davvero speciale nel cuore di Roma, si tratta della Rete dei Draghi – Harmonic Motion di Toshiko Horiuchi Mac Adam, esposta, gratuitamente, a Roma, al Macro di Via Nizza, da dicembre 2013 a dicembre 2014.

Colorata e interattiva, la Rete dei draghi è una rivoluzione per l’approccio all’arte contemporanea da parte dei bambini. Il tappeto multicolore permette infatti di entrare, saltare, rotolare, arrampicarsi, strisciare, appendersi e muoversi su vari livelli. L’opera è appositamente creata per coinvolgere il pubblico, in particolare i bambini, in maniera attiva e per restituire ai più piccoli un ambiente stimolante e creativo.

La Rete dei Draghi fa parte del più ampio progetto di Toshiko Horiuchi Mac Adam: Interplay Design and Manufacturing che promuove la public art for kids, e nasce da un’interazione casuale di bambini con un’opera d’arte di Toshiko, l’Amaca multipla n° 1.

Un giorno infatti, due bambini attratti dai colori variopinti di una delle strutture tessili di Toshiko le chiedono di potersi arrampicare, così Toshiko scopre che il suo lavoro, a causa del peso dei piccoli, cambia forma, si trasforma in modo inaspettato. Da allora Toshiko modifica il senso della sua arte, impegnandosi nel progetto di creare strutture di gioco sostenibili per i bambini di tutto il mondo.

L’installazione è il frutto della partnership tra il museo Macro e Enel contemporanea che ha promosso a Testaccio un altro successo, Big Bambú, la gigantesca installazione di Mike+Doug Starn inaugurata lo scorso dicembre.

Big Bambù e la Rete dei Draghi sono un perfetto esempio di collaborazione tra cultura, arte, impresa e società civile e garantiscono la condivisione di un patrimonio globale che valorizza e migliora la nostra città.

Non perdetevi questa esperienza emozionante!

Stay tuned!

scrivete a rachele@mammaiutamamma.it

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di R. Bonani

La festa dell’albero, partecipa anche tu con il network, il 20 novembre!

FestaDellAlbero

Cari genitori,

Vi aspettiamo il 20 novembre 2013 dalle ore 9.30 alle ore 11.30 nella piazza Largo F. Caffè.

Prenderà il via in tutta Italia, mercoledì, la Festa dell’Albero, campagna nazionale di Legambiente, patrocinata dal Ministero per l’Integrazione, che quest’anno si caratterizza con un forte connotato d’inclusione sociale e sostenibilità ambientale. Alle radici dell’accoglienza il titolo della manifestazione.

Il network mammaiutamamma.it aderisce all’iniziativa del Comitato di quartiere Monteverde di Roma, organizzata in collaborazione di Maurizio Gaddi dell’Associazione Verde, Vita e Natura per la cura e l’educazione del verde, con l’intervento dell’organetto di Bruno Panico.

Mercoledì insieme al Comitato e ai bambini delle scuole: Elementare e Media IC Largo Oriani, pianteremo 10 alberi nella zona della stazione 4 Venti, che porteranno il nome di 10 bambini nati nel 2013, per riqualificare un’area della nostra città.

Partecipa anche tu!

Scarica QUI il volantino

Per qualsiasi informazione scrivi a comitatomonteverdequattroventi@gmail.com; o chiama tel.: 3395988378

di R. Bonani

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