Dopo 21 anni dall’assegnazione del Nobel per la pace a Aung San Suu Kyi nel 1991 e 15 anni di prigionia nel e per il suo paese, riportiamo estratti del discorso tenuto a Oslo dalla leader il 16 giugno 2012 in occasione della cerimonia di consegna del Nobel.
“La pace del nostro mondo è indivisibile. Finché ovunque le forze negative avranno la meglio su quelle positive, saremo tutti a rischio. Ci si può chiedere se tutte le forze negative possano essere rimosse. La risposta è semplice: “No!”
E ‘ proprio della natura umana contenere positivo e negativo. Tuttavia, è anche nelle capacità umane lavorare per rafforzare il positivo e minimizzare o neutralizzare il negativo. La pace assoluta nel nostro mondo è un obiettivo irraggiungibile. Ma è un obiettivo verso il quale dobbiamo continuare a mirare, mantenendo gli occhi fissi su esso come un viaggiatore nel deserto fissa la stella che lo condurrà alla salvezza.
Anche se non raggiungeremo la pace perfetta sulla terra, perché la pace perfetta non è di questa terra, l’impegno e la fatica comune per ottenere la pace uniranno gli individui e le nazioni in un clima di fiducia e di amicizia e contribuiranno a rendere la nostra comunità umana più sicura e più gentile.
In definitiva il nostro obiettivo dovrebbe essere quello di creare un mondo libero da sfollati, senza tetto e diseredati, un mondo di cui ogni angolo sia un vero santuario dove gli abitanti vivono liberi e in pace. Ogni pensiero, ogni parola e ogni azione positiva e sana è un contributo alla pace. Ognuno di noi può dare il proprio contributo. Uniamo le nostre mani per cercare di creare un mondo pacifico dove tutti possano dormire sicuri e risvegliarsi felici.”
http://www.nobelprize.org/nobel_prizes/peace/laureates/1991/kyi-lecture.html