“Quando le parole fanno più male delle botte”, Carolina Picchio, un ricordo.

Nasce il percorso digital audio del network MaMnet, storie di cronaca, interviste e testimonianze sul cyber-bullismo, contenuti di formazione digitale ed educational entertainment, guida all’uso consapevole della rete. 

Cari genitori, cari lettori, 

prosegue l’impegno del network per un’educazione digitale trasversale, destinata a genitori, figli, educatori e utenti più in generale. 

Sono trascorsi 10 anni dalla tragica conclusione della vita di Carolina Picchio. Vogliamo ricordarla ringraziando il padre, Paolo Picchio e l’Avvocato Anna Livia Pennetta, per il loro impegno, che ha portato alla nascita della prima legge europea contro il cyberbullismo, ringraziamo gli operatori della Fondazione Carolina per l’attenzione sul tema dell’educazione digitale.

Nasce il percorso digital del network MaMnet, storie di cronaca, interviste e testimonianze sul cyberbullismo, contenuti di formazione digitale ed educational entertainment, guida all’uso consapevole della rete. 

Ringraziamo la Fondazione Carolina che ha autorizzato la realizzazione del digital audio original MaMnet di Rachele Bonani , Cyberbullipod: primo episodio: “Carolina, quando le parole fanno più male delle botte”, in onda nei prossimi giorni sul canale Edutainment no profit, Licensync.

Carolina è la prima vittima di cyber-bullismo nel nostro paese. Grazie all’impegno del padre, Paolo Picchio e dell’Avvocato Anna Livia Pennetta, la legge numero 71, del 29 maggio 2017, è la prima legge italiana ed europea sul fenomeno ed è dedicata a Carolina. 

La prima intervista del network è all’Avvocato Pennetta, che ha creato, insieme a Paolo Picchio, la Fondazione Carolina

Oggi l’organizzazione è impegnata a garantire un intervento continuativo di educazione, sensibilizzazione e formazione della società civile, perché la sicurezza online sia principio e valore condiviso. 

Di portata storica l’iniziativa Genitori in blue Jeanstour educativo ideato da Fondazione Carolina, con il coinvolgimento del big dei social, TikTok. L’iniziativa ha l’obiettivo di supportare educatori e famiglie per accompagnare adeguatamente gli adolescenti nel loro percorso online e garantire un uso consapevole e sicuro della e nella rete. 

NoPainNoGain è il bando lanciato dalla Fondazione per sostenere progetti scolastici di prevenzione della violenza e della discriminazione di genere, online. Una prevenzione partecipata, costruita dagli stessi studenti attorno ad un principio di sicurezza condivisa. Prima all’interno del gruppo classe, poi con le istituzioni e le associazioni locali, quindi per restituire a tutto il territorio quanto sviluppato dai ragazzi. 

Connessioni Delicate è il primo progetto nazionale di salute digitale a tutela dei minori. L’iniziativa nasce dalla collaborazione tra le Associazioni italiane di pediatria, la Fondazione e Meta. Il percorso conferma la scarsa consapevolezza da parte delle famiglie sulle conseguenze di un uso improprio degli strumenti digitali da parte di neonati, bambini e ragazzi fino a 15 anni ed è volto a migliorarla. 

Ringraziamo quindi per l’impegno tutti gli operatori della Fondazione. Il network continuerà a segnalare tutte le iniziative dell’organizzazione,
stay tuned! 

Mio figlio scrive male: è un problema? Le disgrafie nei bambini e negli adolescenti

 

SerenaDomande di una mamma a Serena Baldassarre, educatrice della scrittura, counsellor relazionale, grafologa.

La mamma e il papà di un bambino che frequenta la scuola primaria, specialmente dal terzo anno in poi, ricevono dall’insegnante giudizi poco buoni sul suo rendimento scolastico. In particolare lamentano che scrive male, in modo illeggibile, lentamente, e non riesce a tenere il ritmo del dettato. In effetti, i quaderni del bambino sono molto disordinati; la scrittura non segue le righe, le lettere sono molto irregolari nelle proporzioni e nelle forme. Quando si tratta di fare i compiti a casa, per lui è come il fumo agli occhi mettersi a scrivere un riassunto o anche un problema, con le cifre che non stanno bene in colonna, nelle operazioni. Il tutto è una tortura! E ciò accade dopo che nei primi due anni di scuola, il bambino ha ricevuto l’insegnamento di base della scrittura.

Scrittura di un bambino di 8 anni

Scrittura bambino 8 anni
Scrittura bambino 8 anni

 

Il percorso scolastico e le capacità del bambino non sono allineati: è una questione di didattica o di apprendimento? Come regolarsi?

Da quanto ho visto nella mia esperienza, aggiungo che spesso una cattiva scrittura porta con sé altre difficoltà a catena, per il bambino: disaffezione allo studio, alla scuola, all’insegnante; concentrazione e motivazione che scadono rapidamente; sicurezza di sé in pericolo. Di conseguenza, peggiorano le relazioni tra il bambino e il suo ambiente (genitori, insegnanti, compagni). Tutto questo insieme crea una vera situazione problematica e si rischia di perdere la bussola. Che cosa sta succedendo?

I genitori si imbattono spesso in queste domande e non sanno valutare se una cattiva scrittura che si afferma è un problema che richiede attenzione, oppure che si risolverà da solo, con il passare del tempo e la crescita del bambino. Spesso non sanno a chi rivolgersi per capire: a volte l’insegnante rileva solo il problema ma, anche lui, non ne ha una conoscenza sufficiente ad orientare i genitori. Sorge il dubbio che debba intervenire il medico, il neuropsichiatra infantile, precisamente. E così ci si dibatte tra il non saper che fare e aspettare, e il fare troppo, sottoponendo in questo caso il figlio a impegnativi ed estenuanti esami di valutazione neurologica, forse inutili. Nei casi descritti sopra, il primo passo da fare è domandarsi se vostro figlio sia disgrafico.

Che cos’è la disgrafia? Si manifesta con una scrittura troppo difficoltosa, lenta e maldestra rispetto all’età del bambino. Fa parte del gruppo dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) che si manifestano nell’età evolutiva e riguardano circa il 17% della popolazione italiana in età scolare. Riguarda quindi sia i bambini, sia i pre-adolescenti e gli adolescenti. Nella mia esperienza, tratto anche ragazzi che frequentano la scuola media, sia inferiore che superiore.

Scrittura di un ragazzo 12enne

Scrittura ragazzo 12 anni
Scrittura ragazzo 12 anni

 

I DSA comprendono disturbi diversi che possono comparire isolati o combinati (dislessia, disgrafia, disortografia, discalculia). Sono stati regolati dalla legge 8 ottobre 2010 n. 170 (nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico). Sono definiti ‘specifici’ perché riguardano solo un ambito di capacità strumentali in presenza di facoltà intellettive e sensoriali normali. Possono essere risolti con buoni esiti mediante un intervento di riabilitazione, eseguito da professionisti.

Chi può rilevare una disgrafia? In genere, sono gli insegnanti a segnalare il problema. Se sono informati sui DSA e sulle professionalità competenti, possono indicare ai genitori di rivolgersi ad un rieducatore della scrittura.

Chi è il rieducatore della scrittura? È un professionista formato per rilevare e trattare la disgrafia con un intervento di recupero delle capacità di scrittura e anche del gusto di scrivere. La scrittura riveste una funzione strumentale di comunicazione ma anche una, psicologica, di espressione di sé. In base alla sua osservazione del bambino, anche mentre scrive, e dei suoi quaderni, il rieducatore può rilevare se ci sia disgrafia e di che entità (lieve, grave). Di seguito può proporre ai genitori un percorso di rieducazione in cui poter ristabilire, insieme al bambino, un gesto grafico corretto e corrispondente alla sua situazione psico-fisica.

La diagnosi medica è sempre consigliata? Nei casi gravi o complessi, lo stesso rieducatore consiglia i genitori di far eseguire una diagnosi di competenza sanitaria. Questa serve proprio ad escludere patologie e disturbi che possono accompagnare la ‘cattiva scrittura’, come ad esempio la dislessia, un disturbo della visione ecc. Diverse strutture pubbliche si sono attrezzate per questo compito, anche se i tempi di attesa possono essere lunghi. La diagnosi è comunque consigliata nei casi complessi per poter valutare con quale tipo di intervento ‘attaccare’ il problema: logopedia, optometria, psicomotricità, ecc., prima di una rieducazione della scrittura.

Che cos’è la rieducazione della scrittura? È un metodo di recupero e stabilizzazione del gesto grafico che fa riavvicinare il bambino ad una scrittura sua, ‘sostenibile’ e personale, che gli ridà la soddisfazione perduta o mai raggiunta. Si attua mediante attività e tecniche diverse (di movimento, di espressione, di disegno o pittura, di scrittura), ideate con creatività e metodo dal rieducatore, seguendo un percorso di ricostruzione progressiva sia della capacità tecnica che della sicurezza di sé. L’ingrediente principale di questa relazione d’aiuto è la fiducia che il bambino ripone nel rieducatore. Conquistarsi questa fiducia è il primo obiettivo del buon rieducatore.

Aspettiamo i vostri commenti. Se i temi di questa intervista vi suscitano curiosità, possiamo aprire una rubrica per continuare il dialogo con successivi argomenti e interventi. Siete quindi invitati a segnalarci le vostre esperienze, difficoltà e richieste di approfondimento. Noi abbiamo in mente alcuni temi della crescita dei nostri figli (il linguaggio, la psicomotricità, le disabilità in famiglia) ma aspettiamo anche le vostre proposte.

Se volete rivolgere qualche domanda all’esperta di disgrafie, potete scrivere al nostro sito specificando se la risposta può essere pubblica oppure preferite ottenerla in privato. In tal caso, indicate la vostra mail.”

Stay Tuned!
info@mammaiutamamma.it

L’Italia torna a scuola e Mammaiutamamma riparte con molte novità!

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Care mamme, cari genitori,

sono ricominciate le scuole e con la loro riapertura tornano all’ordine del giorno i dibattiti su maternità, genitorialità e insegnamento. Anche quest’anno la redazione di Mammaiutamamma.it tiene i riflettori accesi sulle tematiche legate alla famiglia e alla donna.

Proseguono le nostre rubriche: la grafologa Serena Baldassarre ci indicherà vie inedite per migliorare la scrittura dei nativi digitali e la ginecologa Francesca Donadio ci aiuterà a scoprire i misteri del nostro corpo.

Ma la nostra community è molto di più, un luogo per scambiarsi informazioni utili, ma anche attrezzatura e vestiti per bambini; referenze e informazioni su colf e baby sitter, promuovere tutte le realtà impegnate nell’integrazione di bambini e adolescenti problematici.

Mammaiutamamma.it è un luogo dove scoprire i caratteri delle donne italiane contemporanee, nella sezione interviste alle donne leader. Stimoliamo i più piccoli a ragionare sui libri e le notizie che vogliono trasmettere ai loro coetanei attraverso la redazione dei piccoli, a cura di Lorenzo Biondi. Promuoviamo progetti di sostegno alla genitorialità e intrattenimento educativo per bambini e adolescenti, in tutta Italia.

Mentre continuano gli annunci di riforme epocali e ristrutturazioni clamorose di insicuri ambienti scolastici e inesistenti servizi alla famiglia, Mammaiutamamma procede a piccoli passi, contribuendo alla promozione di un nuovo modello sociale di genitorialità e equità di genere.

Confrontatevi con la nostra redazione, scriveteci a rachele@mammaiutamamma.it

Inizia un nuovo anno e continua la battaglia delle mamme per la disabilità

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Care mamme,

riparte un nuovo anno! Le scuole sono cominciate e questa settimana riprendono tutte le attività dei più piccoli e non solo.

Anche quest’anno mammaiutamamma.it  propone le rubriche sui temi più spinosi e importanti per genitori e  famiglie, sulla maternità e la leadership, ascolta i consigli delle mamme della rete sui luoghi, le attività e le esigenze dei bimbi e promuove attività di educazione non formale e sensibilizzazione sui temi legati alla donna e alla maternità.

Un’importante battaglia che mammaiutamamma.it sostiene e promuove è la rivolta delle madri e genitori con figli disabili che continuano a vivere una pesante discriminazione, per mancanza di fondi.  La riduzione significativa degli insegnanti di sostegno determina l’assenza di piani personalizzati per gli studenti e un’azione di socializzazione e istruzione inefficace.

 L’iniziativa parte su facebook: Sostegno per tutti. Proposta di ricorso collettivo nazionale. Obiettivo è creare una squadra decisa che possa influenzare e indirizzare le scelte istituzionali.

Le leggi e le sentenze in favore delle famiglie non mancano.

 Sono circa 204 mila gli alunni con handicap nella scuola italiana, il 4% del totale, dati Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap, più della metà dei quali frequentano la scuola primaria e sono stati assegnati circa 101.000 insegnanti di sostegno, nel 2013.

Le leggi nazionali prevedono che l’organico di sostegno sia assegnato alla scuola mediamente in ragione  di un posto ogni due alunni disabili – vedi circolare ministeriale n. 61/12, inoltre la Corte Costituzionale, con la Sentenza n. 80/10, ha sancito il dovere di assegnare ore in deroga nei casi di gravità.

Continua ad aumentare il numero delle cause intraprese dai genitori per vedere riconosciuti diritti essenziali, almeno 20.000 quelle in cui i Tribunali Amministrativi Regionali hanno dato ragione alle famiglie.

 Il Comune di Roma lancia però il suo allarme: 5 milioni di euro da recuperare subito per non far saltare il servizio a circa 3.640 bambini.

 E allora, secondo mammaiutamamma, l’iniziativa spontanea delle mamme organizzate in rete può fare la differenza!

 Stay Tuned! 

di R. Bonani

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