I “malefici” snack! Quattro consigli per limitarli…

VDOLCI

Il modo in cui ci alimentiamo rappresenta il nostro più forte legame con il mondo naturale. Ogni giorno, l’atto di nutrirsi tramuta la Natura in Cultura, trasformando il Corpo del mondo nei nostri corpi e nelle nostre menti. Michael Pollan

Care mamme, cari genitori,

oggi per la rubrica mammaiutamamma.it, W La Pappa!, l‘Health Coach Valentina Dolci ci aiuta a capire perchè gli snack industriali sono nocivi e cosa fare per evitarli senza rinunciare al piacere del cibo e propone una gustosissima ricetta da preparare con i bambini, Praline di semi di zucca e anacardi al profumo di limone! .

Ecco i suoi consigli:

Le tipologie dei clienti con cui lavoro sono diverse, infatti non mi annoio mai… Ma devo dire che le mamme sono fantastiche, tendenzialmente le più appassionate, ma anche un po’ disperate!

Una delle domande più frequenti?  “Aiuto!! Come faccio a limitare gli snack spazzatura che mio figlio cerca, preso da attacchi di fame ingovernabili perchè ha mangiato poco a mezzogiorno (visto che quello che servono a mensa  non piace)?”

Tutti i bambini adorano merendine, patatine, caramelle, bevande dolci e gasate…soprattutto se sono proibite e si possono autogestire in “scambi-merenda” con i compagni.

Quello che possiamo fare per aiutarli è:

1. Non farli sentire sbagliati.

Proviamo a parlargli da adulti. Anche loro hanno dei sentimenti e se cercano questi tipi di alimenti, una ragione c’è e non è colpa loro. Questi cibi industriali sono fatti per avere un sapore molto accattivante e creano dipendenza che gli procura un certo piacere. Invece che sgridarli e basta, proviamo a educarli spiegandogli perché ci sono delle altre cose che gli fanno bene, mentre queste sono nocive.

2. Non usare il cibo come ricompensa.

Una mia cliente mi raccontava quante volte è tentata di “comprarsi” il buon giudizio di suo figlio in cambio di qualche leccornia proibita. Il problema è che se anche ogni tanto ricorriamo a questo stratagemma, lui si abituerà a pensare che questi alimenti sono “buoni” per lui!

3. Non far entrare “le schifezze” in casa.

Non sto dicendo di non concedere mai nulla a vostro figlio. Ogni cosa deve essere fatta con moderazione. Ma tutti sappiamo che biscotti industriali, merendine, patatine, succhi di frutta succherati, coca-cola fanno mettere su peso. Quanti casi in aumento di bambini in soprappeso e diabetici? Per non parlare del fatto che questi alimenti industriali hanno contenuti calorici altissimi, alta concentrazione di ingredienti non compatibili col nostro corpo e mancano completamente di nutrienti. Proviamo a tenere in casa solo alimenti nutrienti e sani. Già fuori c’è meno controllo. Se hanno veramente fame, li mangeranno!

4. Mangiare con loro.

Siamo noi che diamo il buon esempio. Sedersi con loro e mostrargli cosa significa mangiare le cose sane che gli fanno bene è la prima cosa da fare. Non possiamo sperare che loro non mangino “schifezze” se siamo noi i primi a fare le scelte sbagliate, per noi!

Ecco un’idea di snack facile, veloce da preparare, ma soprattutto super nutriente…piena di proteine vegetali, minerali, vitamine, acidi grassi essenziali, “grassi buoni” che vanno a nutrire innumerevoli tessuti, tra cui le membrane del cervello, ideali per i bimbi in crescita. Il tutto senza in malefico zucchero industriale!

Praline di semi di zucca e anacardi al profumo di limone

Ingredienti:

100 gr. di anacardi lisci, non tostati o salati

50 gr. di semi di girasole lisci, non tostati o salati

100 gr. di uvette o datteri (da snocciolare)

2 pizzichi di sale

1 cucchiaino di buccia di limone tritata finemente (possibilmente biologica)

Mettete tutti gli ingredienti in un mixer da cucina fino a tritare il tutto a piccolissimi pezzettini. Con un cucchiaio, prelevate la mistura, mettetela nel palmo della vostra mano e lavoratela schiacciandola bene fino a modellare una pallina, come se fosse pongo, per far attaccare bene tutte le briciole all’uvetta o datteri che tengono unito l’impasto.

Quando le vostre praline a forma di pallina saranno fatte, gustatevele subito o riponetele in un barattolo e conservatele in frigorifero. Le potete anche mettere in un sacchetto per alimenti e tenerle a portata di mano come merenda quando sarete in giro con loro…

SNACK

I vostri bambini si divertiranno a “fare palline” con voi se li coinvolgerete nella preparazione!!

Stay tuned,

fateci sapere la vostra scriveteci a rachele@mammaiutamamma.it

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Ripartono al MAXXI le attività del Dipartimento Educazione

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Care mamme,

mamnet riparte con la sua rubrica sulle attività per i bambini  e la famiglia nella capitale e non solo.

Oggi vogliamo presentare le iniziative a Roma del Dipartimento Educazione del MAXXI che riprendono con un denso calendario 2013-2014.

Il Dipartimento, attivo dal 2004 negli spazi della ex Caserma Montello,  in via Guido Reni, propone un approccio interattivo e coinvolgente attraverso la modalità della visita-interazione e del laboratorio per tutti i bambini dai 24 mesi ai 18 anni.

Nelle attività dedicate alle famiglie grandi e piccoli lavorano insieme, condividendo l’esperienza creativa.

Tra le nuove proposte troverete:

Nel MAXXI ho trovato un bosco: per avvicinare i piccolissimi fino a 36 mesi all’arte contemporanea, dal martedì al venerdì alle ore 10;

Baby park: attività pomeridiane per i bambini dai 4 ai 10 anni;

Morbido come…il cemento: l’edicificio è un gigante buono fatto di lunghe gallerie, pareti curve e grandi altezze. Attraverso esercizi corporei e attività performative, i bambini scoprono l’architettura e i suoi materiali, laboratorio per la scuola dell’infanzia, dal martedì al venerdì alle ore 10;

Geometrie della fantasia: Partendo dalle opere della collezione del MAXXI, i bambini scoprono che cos’è un’installazione e come dialoga con lo spazio. Laboratorio d’arte per la scuola primaria, dal martedì al venerdì alle ore 10

E ancora, laboratori d’artista, percorsi tattili per il pubblico non vedente e ipo-vedente, team building, visite guidate, feste di compleanno.

Stay Tuned!

Scarica qui il calendario 2013-2014

Per qualsiasi informazione scriveteci a:

rachele@mammaiutamamma.it o su facebook mammaiutamamma!

L’impresa aumentata, dal logo aziendale al lego della conversazione nei processi di lavoro

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Giovedì 6 giugno 2013 a partire dalle ore 18, ArionZeta nella cornice del sottopasso di Pzza Fiume, ospita la presentazione del volume, L’impresa aumentata, Caos e responsabilità della comunicazione d’impresa nell’età social, di Gian Paolo Bonani, docente di Comunicazione d’Impresa, Coris, Università di Roma La Sapienza, edito da Franco Angeli. Insieme all’autore intervengono, Stefano Epifani, direttore TechEconomy.it, Andrea Ettorre, Dirigente della Direzione Generale per la Valorizzazione per la Valorizzazione del patrimonio culturale, MIBAC e Rachele Bonani Palusci, Presidente della onlus The Co2 Crisis Opportunity Onlus.

 Il testo analizza la comunicazione organizzativa della azienda estesa, impresa senza frontiere che si configura nella rete. L’organizzazione aziendale nella realtà 2.0 gravita su 3 assi: Persone, Sapere e Coesione. Compito principale dell’azienda è la creazione di valore. L’impresa allargata è un grande laboratorio di ricerca che ha sviluppato, oltre i confini della sua operatività, quelli della sua responsabilità sociale.

La scommessa sulla responsabilità dell’impresa è l’emozione fondamentale che deve ispirare e accompagnare i nuovi manager che gestiscono la comunicazione dentro e fuori l’azienda. A questi scommettitori etici sono dedicate le pagine del libro.

Ma anche a tutti i genitori e agli attenti osservatori del luogo pubblico del web che rende la reputation condizione socio-psicologica dei nativi digitali. La generazione della costante attenzione discontinua deve gestire come prima impresa la propria immagine, il sè. Nella culture.com la comunicazione appartiene a tutti, le forme di dialogo fra gli attori sono moltiplicate e l’intensità degli scambi è accelerata senza freni.

Questo volume oltre a rappresentare un importante testo di studio sui nuovi modelli organizzativi aziendali, offre interessanti spunti di riflessione e studio dell’inedito paradigma relazionale nato dalla/nella rete secondo cui condividere informazioni on-line aiuta a definire la nostra identità, a coltivare relazioni sociali e a diventare protagonisti di storie locali e globali.

Vi aspettiamo!

Stay tuned

 

Roma, dal 12 marzo al 12 aprile 2013 sono aperte le iscrizione agli asili nido comunali

ASILO

Dal 12 marzo al 12 aprile 2013 è possibile compilare, inviare e accettare on line l’iscrizione per gli asili nido comunali, 2013/2014.

Bisogna essere in possesso di un identificativo utente e di una password valida attraverso la richiesta sulla pagina di Identificazione al portale. Il processo di identificazione al Portale è subordinato all’invio della documentazione richiesta per la verifica dei dati personali inseriti on line e si completa entro tre giorni dalla ricezione dei documenti.

E’ possibile rivolgersi al CAAF per l’assistenza alla compilazione in rete.

Potete scaricare il modulo d’ iscrizione 2013_2014 qui

Nel caso in cui si preferisca presentare manualmente la domanda occorre recarsi presso gli Uffici Nido dei Municipi, ma le domande possono essere presentate presso un solo Municipio da scegliere tra il Municipio di residenza del nucleo familiare, il Municipio dove lavora almeno uno dei genitori, il Municipio di residenza dei nonni, il Municipio di residenza del genitore con il quale il minore non risiede.

È possibile richiedere l’iscrizione, oltre che ai nidi comunali, anche ai nidi comunali gestiti da privati in concessione, alle strutture educative private accreditate e convenzionate con Roma Capitale e agli Spazi Be.Bi., servizi cui possono accedere i bambini che hanno un’età compresa tra i 18 e i 36 mesi e presso i quali è prevista una permanenza giornaliera di 5 ore che non contempla la consumazione del pasto.

All’atto di presentazione della domanda d’iscrizione per il nido sarà possibile esprimere l’opzione per la frequenza alla Sezione Ponte della scuola dell’infanzia. Nella domanda possono essere indicati, in ordine decrescente di preferenza, massimo sei nidi tra quelli presenti nel Municipio prescelto.

Per la frequenza al nido la quota contributiva richiesta varia a seconda del valore dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente del nucleo familiare (ISEE) e della fascia oraria prescelta per la fruizione del servizio.

Decorso il termine di presentazione delle domande di iscrizione, ogni Municipio formulerà una prima graduatoria provvisoria per l’assegnazione dei posti disponibili. Nel termine di dieci giorni sarà possibile presentare ricorso avverso tale graduatoria, che verrà esaminato entro i successivi dieci giorni.

Le graduatorie definitive saranno pubblicate il 6 giugno nelle diverse sedi e sui siti internet municipali, da tale data, e fino al 18 giugno, a pena di esclusione dalla graduatoria stessa, l’utente è tenuto ad accettare formalmente il posto assegnato, con contestuale consegna di copia della ricevuta di versamento della prima quota contributiva.

Nel mese di ottobre è previsto anche un bando aggiuntivo, volto ad offrire agli utenti rimasti in lista d’attesa a seguito di partecipazione al bando principale gli eventuali posti ancora disponibili presso le strutture prive di lista d’attesa e non indicate in sede di domanda.

È possibile, previo accordo con il Funzionario dei Servizi Educativi, visitare le strutture educative prescelte e avere tutte le informazioni relative al funzionamento e alle modalità d’inserimento. L’opuscolo informativo e i moduli necessari per l’iscrizione possono essere  ritirati anche presso i Municipi.

 ELENCO STRUTTURE

Disattenzione e iperattività, quali sono le sfide del futuro?

Il DSM  Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi mentali, è considerato la bibbia delle malattie neurologiche. La V edizione ha già dato il via a molte polemiche, dopo esser stata anticipata on line, per ricevere i contributi della rete, dsm5.org. La pubblicazione è prevista per maggio 2013.

 Il timore è che il DSM 5 abbassi eccessivamente la soglia diagnostica per le patologie già esistenti. Sintomi più lievi e di minor durata. Basta cambiare un numero, portare da 7 a 12 l’età d’insorgenza di un episodio di iperattività per far scattare la diagnosi di Attention Deficit and Hiperactivity Disorder e quindi trasformare milioni di bambini vivaci in pazienti da curare con stimolanti. Negli ultimi mesi gli scienziati hanno cominciato a suggerire che il nostro mondo digitalizzato può alimentare forme di malattia mentale. A Stanford, il dottor Aboujaoude, studia come alcune identità digitali sviluppino alter ego patologici, tipico dei casi di disordine da personalità multipla, citati nel Dsm.

Silvana Condemi è un’esperta psicomotricista, fa parte del MAM network e riflette con noi sulle problematiche e le polemiche legate al nuovo DSM 5.

“Lavoro con i bambini in base alla diagnosi e alle loro esigenze ed emergenze evolutive, a scuola e in studio. Si parla molto di come sia cresciuto il numero di bambini e adolescenti colpiti da iperattività ma, nella mia esperienza, iperattivi puri ne ho visti non troppi. La manifestazione di disagio è spesso legata ad altri tipi di sofferenza, neurologica o neuropsicologica. I casi di bambini con instabilità psicomotoria pura, da me trattati, hanno rivelato che la sofferenza era dovuta a particolari condizioni familiari. Il lavoro è stato oltre che terapeutico con il bambino, di presa in carico anche degli stili educativi della famiglia (in questo caso la collaborazione attiva e attenta dei genitori deve essere forte). Uno solo di questi bambini assumeva un farmaco prescritto in tenera età dal pediatra. In quest’ultimo caso è stato molto faticoso convincere i genitori a non farne più uso!!!!!

Credo che il rischio che si sta correndo in questi ultimi decenni è di etichettare questa sindrome – Attention Deficit and Hiperactivity Disorder– senza inserirla nell’organizzazione generale, psicofisica e sociale, del bambino stesso. Si rischia così di trascurare una seria presa in carico dell’essere umano e di limitarsi a far rientrare la cura in un trattamento da protocollo standard che dovrebbe soddisfare qualunque situazione. Purtroppo spesso il ricevere questa diagnosi fa entrare il bambino e la famiglia in un protocollo medico (con assunzione di farmaci) che non risolve alla base il problema, sposta l’attenzione e il livello di cura e fa sentire il minore ancora più solo, rispetto a qualcosa che lui stesso spesso vive con grande disagio. L’aiuto dei farmaci può essere a volte necessario e rare volte indispensabile, ma il discorso iperattività richiede una presa in carico ampia che prenda in considerazione la globalità del bambino e la molteplicità degli interventi.”

Grazie Silvana

Scriveteci, raccontateci la vostra esperienza, condividete con il network le vostre difficoltà….rachele@mammaiutamamma.it

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