Sulla Normalizzazione secondo Maria Montessori e la crescita “normale” del bambino secondo le culture primitive, il saggio di Eleonora Sgaravatti, maestra Montessori a Stoccolma, mamma di Domitilla, un anno, sostenitrice della rete MAMnet, è un importante contributo alla riflessione sulla centralità della relazione neonatale madre-figlio per l’equilibrio psico-fisico dell’adulto.
La speranza per far crescere bambini “normali” nel futuro credo provenga dal recupero di un rapporto stretto e duraturo tra madre/bambino nei primi anni, fatto di sguardi, allattamento naturale, contatto fisico, esperienze e quantità di tempo condiviso; una dipendenza di rapporto è oggi giorno difficile da perseguire per motivi di ordine sociale, lavorativo, spazio- temporale, neurologico.
La normalizzazione pensata e provata da Maria Montessori è una risposta efficace a queste difficoltà oggettivamente presenti. La libera scelta e il lavoro appropriato sono le ‘medicine miracolose’ che canalizzino lo spirito del bambino nella scoperta della sua più profonda natura: il fare e il saper fare, sperimentati nell’attività, in un ambiente sociale non violento, non competitivo, non giudicante, non emarginante. La guarigione del bambino è nelle sue stesse mani, proprio nel senso della mano che riprende ad esplorare, a fare, a pensare, a conoscere.
La scrittrice sostiene che per una più profonda comprensione del bambino sia necessario un approccio trans-culturale. Non c’è impegno più importante che costruire gli uomini del futuro e per farlo nel migliore dei modi penso sia fondamentale fare un passo indietro e imparare da chi, essendo più primitivo e meno civilizzato, cresce naturalmente e senza la nostra fatica la maggior parte dei bambini del pianeta.
Sulla normalizzazione di E. Sgaravatti
di Eleonora Sgaravatti