Campagna Nastro Rosa, il Presidente della Lega Tumori, Francesco Schittulli, risponde alle domande del network

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Care mamme, cari genitori,

Il presidente nazionale della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, Francesco Schittulli, risponde alle domande del network sulla campagna nazionale Nastro Rosa.

Nastro Rosa, da 19 anni, rappresenta il contributo significativo della LILT per diffondere la cultura della prevenzione del tumore al seno. Per tutto il mese di ottobre 395 punti Prevenzione/Ambulatori LILT, la maggior parte dei quali all’interno delle 106 Sezioni Provinciali, sono a disposizione per offrire alle donne visite senologiche ed esami strumentali, dare loro utili consigli, materiale informativo-scientifico, e aiutarle a meglio capire come prevenire, scoprire, curare e vincere la malattia.

Secondo la ricerca condotta da AIOM, AIRTUM, I numeri del cancro in Italia 2015, il tumore della mammella è il più frequentemente diagnosticato nella donna (29% di tutti i tumori), seguito dai tumori del colon-retto (13%), del polmone (6%), della tiroide (5%) e del corpo dell’utero (5%). Ed è l’Istituto nazionale di statistica (ISTAT) ad indicare nei tumori la seconda causa di morte (29% di tutti i decessi), dopo le malattie cardio-circolatorie (38%).

 In Italia, la sopravvivenza media, a cinque anni dalla diagnosi di un tumore maligno, è del 57% fra gli uomini e del 63% fra le donne. La sopravvivenza è aumentata nel corso del tempo e migliora più ci si allontana dal momento della diagnosi. È particolarmente elevata la sopravvivenza dopo un quinquennio in tumori come quello del seno (87%) e della prostata (91%), ed è fortemente influenzata da due strumenti: la diagnosi precoce e la terapia. Screening e terapie oncologiche basate su innovativi farmaci a bersaglio molecolare hanno aumentato le probabilità di cura. La sopravvivenza “libera da malattia” a cinque anni dalla diagnosi è un indicatore ampiamente entrato nell’uso comune.

Per conoscere giorni e orari di apertura dell’ambulatorio LILT più vicino, in cui effettuare visite ed anche esami di diagnosi precoce e controlli, si può chiamare il numero verde SOS LILT 800-998877 o visitare il sito.

Presidente, innanzitutto da donna, la ringrazio per l’impegno e per il lavoro che fate per tutte noi,

La LILT realizza questa campagna da 19 anni, quali sono i risultati raggiunti?

Il contributo significativo per diffondere la cultura della prevenzione. L’incremento dell’incidenza del tumore al seno ci dice che ogni anno si ammalano circa 50.000 donne italiane, il 30% di tutti i tipi di cancro al seno si registra al di sotto dei 50 anni, ma a fronte della crescita del numero di donne colpite dalla malattia, c’è la diminuzione del tasso di mortalità.

Abbiamo riportato il tasso d’incidenza del tumore al seno nelle donne (29%), perchè è così alto, e perchè colpisce donne sempre più giovani?

Per due ragioni principali, perchè sono aumentati i fattori di rischio (alimentazione, tabagismo, diabete, ipertensione) ed è aumentata l’aspettativa di vita. E’ aumentato il numero di donne giovani che colpite dal tumore al seno perchè sono aumentati i fattori di rischio. Noi oggi viviamo in un contesto di elementi che vanno ad alterare, modificare i nostri geni fino allo sviluppo del cancro, alimentazione, tabagismo, sedentarietà, una vita senza regolare impegno fisico, il diabete, l’ipertensione, il sovrappeso si moltiplicano in maniera esponenziale a far crescere la possibilità di sviluppare un cancro al seno. Non dimentichiamo anche una percentuale, seppure relativamente bassa, dell’8%-10% di una predisposizione familiare. A tanto poi aggiungiamo che abbiamo registrato una sorta di rivoluzione nell’ambito dell’attività riproduttiva della donna. La donna oggi ha il menarca in età molto precoce a 9, 10, 11 anni e va in menopausa in età molto tardiva dopo i 50 e i 55 anni, questo significa che si è allungato il periodo della fertilità e noi sappiamo che il seno è un organo ormone-dipendente, quindi c’è una tendenza ormonale a sviluppare questa malattia. Non solo ma le nostre donne, mentre ieri si sposavano in età molto giovanile a 20-25 anni, oggi si sposano dopo i 30-35 anni. Ieri il numero delle gravidanze era piuttosto ampio, la prima gravidanza era in età giovanile, oggi invece il numero delle gravidanze si è molto assottigliato, l’età invece è aumentata, si partorisce per la prima volta in età piuttosto matura. Ieri le nostre madri, le nostre nonne usavano questo organo proprio per la sua funzione principale, che dopo quella sessuale, era l’allattamento, oggi questo registra una sensibile riduzione, se non addirittura una scomparsa. La donna in un certo senso ha messo in disuso questo organo, non facendogli più svolgere la propria funzione, questo è deterrente per lo sviluppo di una patologia seria come il cancro.

Quali sono le percentuali di sopravvivenza?

Oltre l’80%, è molto importante disporre di una diagnosi precoce. Se è vero che ci si ammala più di cancro è vero anche che si muore meno e questo per 3 motivi: il primo è che noi oggi disponiamo di una diagnostica strumentale molto più attenta, più precisa, più sofisticata, assistiamo ad una rivoluzione continua dell’imaging quindi oggi riusciamo a tagliare, sezionare, fettina per fettina questo organo cosa che ci permette di scoprire un cancro, quando questo cancro non abbia superato addirittura mezzo centimetro, quando vi siano delle lesioni addirittura millimetriche, 3-4-5 millimetri, scoprire il tumore in questa fase significa guarire, garantire la guaribilità della malattia nei confronti della donna, perchè il tumore ha un grado di aggressità, un indice di malignità molto basso e il processo di metastatizzazione che può diffondersi in altri organi e apparati, è pressoché nullo. Diventa quindi una forma incentivante per la donna sottoporsi ai controlli perchè se dovesse scoprire un cancro in questo caso non è solo aggredibile, ma addirittura guaribile senza deturpare questo organo. E’ un organo nobile, simbolo della femminilità, era considerato anche l’organo deputato alla continuità della specie umana attraverso l’allattamento, senza essere deturpato, ma con interventi sempre più conservativi, così da rispettare anche l’aspetto estetico. Diventa sempre più stimolante per una donna sottoporsi a questi controlli. Oggi poi disponiamo di farmaci intelligenti, farmaci a bersaglio e poi si sta creando questa cultura della prevenzione, proprio perchè la donna sa che cancro al seno non è più sinonimo di morte, di sofferenza, dolore, perdita degli affetti, ma che può davvero venirne fuori e può trattarla, così in seguito negli anni, come si tratta una malattia cronica, come si tratta il diabete.

L’Istat rileva che il tumore è la seconda causa di morte nel nostro paese, possiamo definirla la malattia principale del nostro secolo?

Il cancro in generale è la seconda malattia come causa di morte anche se ripeto si muore sempre di meno di cancro, anche se sta aumentando e questo è legato naturalmente allo stile di vita. A partire dall’alimentazione, la lotta al tabagismo, al buon senso che ognuno deve avere, alla regolare attività fisica, questi naturalmente sono elementi che allontanano la possibilità di sviluppare un tumore.

Quante donne, durante la campagna, si rivolgono a LILT per controlli o informazioni sul tumore al seno?

Sono decine di migliaia, per non parlare di centinaia di migliaia che complessivamente nel Paese si rivolgono a noi ma questo perchè sono circondate da altre donne che hanno vissuto questa esperienza di tumore al seno. Non dimentichiamo questo problema che io metto all’attenzione, il primo ho detto è quello dell’età giovanile che si sta abbassando, la seconda cosa è che noi dobbiamo prenderci cura delle donne che hanno vissuto questa esperienza cancro senza lasciarle abbandonate a se stesse, ma neppure senza accanirsi con controlli, follow up spesso inutile, dannoso, altrimenti non vengono mai fuori, nemmeno dal punto di vista psicologico, da questa malattia. Ricordiamo che questa è una malattia destabilizzante sotto l’aspetto psichico e psicologico ed è importante saper dosare il comportamento degli operatori sanitari nei confronti queste donne che non sono poche centinaia, oggi abbiamo oltre 700 mila donne italiane con il cancro al seno e l’anno prossimo saranno 750 mila perchè ci saranno le 50 mila di quest’anno e nel 2018 saranno oltre 800 mila le donne italiane che avranno vissuto l’esperienza cancro al seno, quindi bisogna porre attenzione anche nei confronti di questa fascia larga, sempre più larga di donne. La problematica che abbiamo è quella di garantire servizi omogenei su tutto il territorio nazionale, di comportamento e diagnosi precoce, mi riferisco naturalmente agli screening, non è possibile che vi siano delle regioni penalizzate per una disorganizzazione sanitaria o per l’insipienza istituzionale. E’ necessario uniformare il Servizio Sanitario Nazionale ed è necessario anche garantire a tutte le donne italiane l’equo trattamento, la parità anche di qualità delle prestazioni, attraverso lo screening noi riusciamo a garantire la guarigione.

Abbiamo scritto che diagnosi precoce e terapia sono i migliori alleati per combattere e sconfiggere le malattie, ci può dare il suo messaggio per le donne che non si sono ancora rivolte a voi?

La diagnosi precoce è l’arma efficace contro il cancro, quando parliamo di terapia c’è la malattia. Intanto dobbiamo rivolgerci anche al mondo della scuola nel senso che dobbiamo ripristinare, questo è un sogno, l’ora di educazione sanitaria, dovrebbe entrare nelle scuole e per quanto riguarda lo specifico del tumore al seno rivolgersi alle nostre ragazze di 16,17,18 anni, dell’ultimo biennio anni di scuola media superiore, per insegnare loro l’autopalpazione, non perchè debbano farsi diagnosi di cancro, ma per acquisire quella forma di coscienza, di sensibilità, di conoscenza del proprio seno in maniera tale da poter un domani avvertire qualche anomalia, qualcosa di diverso rispetto ai mesi precedenti in cui si è controllata. Questo perchè oltre il 35% delle donne italiane arrivano quando si è formato questo nodulo, dobbiamo riconoscerlo il prima possibile, ma nel frattempo è una forma educativa, informativa per la donna, come diciamo alle nostre ragazze che dopo il primo rapporto debbono fare il pap test e farsi vedere dal ginecologo, la stessa cosa deve accadere per il seno. Le donne devono quindi eseguire questo esame, mensilmente, 5 minuti al mese, a questo le donne giovani tra i 25 e i 30 anni devono aggiungere annualmente una ecografia con visita senologica, vanno aggiunti a partire dai 40 anni anche annualmente, vita natural durante, una mammografia all’ecografia e alla visita senologica.

Grazie Presidente, e allora donne, grazie a una corretta prevenzione, questa malattia si può combattere e vincere! Non rinunciamo e non dimentichiamoci i controlli!

Stay tuned!

Mammaiutamamma.it

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