Carmela Petrucci, 17 anni, Vanessa Scialfa 21 anni, Agnese Maria Coscia, Giuseppina Di Fraia, Lenuta Lazar, 31 anni, Yuezhu Chen, 20 anni, Antonella Riotino, 21 anni, Antonia Azzolini, 66 anni, Fabiola Speranza 45 anni, Nunzia Rindinella, 78 anni, Stefania Mighali, 39 anni, Daniela, 8 anni, Rosetta Trovato, 38 anni, Grazyna Tarkowska, 46 anni, Enzina Cappuccio, 34 anni, Sharna Gafur, 18 anni, Maura Carta, 58 anni, Cristina Marian, 23 anni, Leda Corbelli, 65 anni, Domenica Menna, 24 anni, Elda Tiberio, 93 anni, Loveth Eward, 22 anni, Ave Ferraguti, 72 anni, Rosanna Siciliano, 37 anni, Antonia Bianco, 43 anni, Nike Adekunle, 20 anni, Carmela Russi, 36 anni, Julissa Feliciano, 26 anni, Kaur Balwinde, 27 anni, Claudia Benca, 23 anni, Fakhra Younas 31 anni, Reeva Steenkamp.
Quelli che riportiamo sono solo alcuni nomi della mattanza.
113 donne uccise in Italia nel 2012, il bolletino di guerra nn si ferma.
Il flash mob organizzato in tutto il mondo il 14 febbraio 2013 dall’associazione V-day contro la violenza sulle donne, è un messaggio importante ma non sufficiente.
L’ultima ricerca sul femminicidio, targata Istat, nel nostro paese riporta dati del 2008-2009. Da allora nessun aggiornamento se non attraverso le drammatiche pagine di cronaca nera.
E comunque i numeri restano sconcertanti: il 51,8% di donne in età 14-65 anni ha subito nell’arco della vita ricatti sessuali o molestie verbali e/o fisiche. Negli ultimi 3 anni 3 milioni 864 mila le donne di 14-65 anni ad aver subito almeno una molestia o un ricatto sessuale sul lavoro. Le più colpite da questo fenomeno sono le ragazze di 14-24 anni (38,6%), per le quali la probabilità di subire una molestia è doppia rispetto alla media, seguite dalle 25- 34enni (29,5%). I valori più alti riguardano le laureate (26,1%) e le diplomate (22,3%).
Le maggiori difficoltà: oltrepassare gli ostacoli che impediscono LA DENUNCIA, paura, vergogna, incredulità, abbandono; fornire l’ONERE DELLA PROVA la denuncia deve essere supportata da prove schiaccianti e determina sistematici accertamenti da parte dell’autorità giudiziaria; modificare le proprie abitudini di vita.
La legislazione oggi in Italia prevede nel titolo XII del codice penale i reati di violenza sessuale (art.609 bis) e atti persecutori (art 612 bis) come minacce, molestie, abusi di autorità verso soggetti più deboli in grado di cagionare un perdurante e grave stato di ansia o di paura ovvero da ingenerare un fondato timore per l’incolumità propria o di un prossimo congiunto.
Nel 2009 è stato introdotto il reato di stalking con legge 23 aprile 2009 n. 38, recante misure urgenti in materia di sicurezza pubblica e di contrasto alla violenza sessuale, nonchè in tema di atti persecutori. Lo stalking è molto difficile da dimostrare.
Il network insiste sulla necessità di:
– formare gli assistenti sociali che sostengono le donne vittime di violenza di genere;
– potenziare la rete di centri anti-violenza di soccorso, assistenza e reinserimento sociale;
– dotare il pronto soccorso degli ospedali pubblici di aree dedicate con psicologi e assistenti per i casi di violenza su donna e minore;
Chiunque voglia raccontare la sua esperienza e condividere con noi per cercare un’alternativa alla vita nel terrore può scriverci a rachele@mammaiutamamma.it
Alcuni link utili di organizzazioni impegnate in favore delle donne
LA CASA INTERNAZIONALE DELLA DONNA
I dont believe suffering helps make you gorgeous. But comfort isn’t a part of my inventive approach.’ —- Christian Louboutin