
La disgrafia non è una patologia ma oggi è definita un disturbo dell’apprendimento che può accompagnarsi, in alcuni casi, ad altri problemi, come ad esempio la dislessia.
In ogni caso, questa difficoltà, una volta instaurata, porta con sé uno scarso rendimento scolastico e, cosa ancora peggiore, una cattiva autostima del bambino e conseguenti problemi familiari…
La ricerca sui disturbi dell’apprendimento si svolge in diverse sedi scientifiche, ma l’attenzione mirata sulle disgrafie e le relative possibilità di recupero o, meglio, di prevenzione, è ancora sfocata.
Di recente (2008), l’associazione onlus Graficamente, impegnata su questo fronte, ha svolto un’indagine in cui si segnala che le difficoltà grafo-motorie e la disgrafia colpiscono, in Italia, circa il 20% degli alunni al termine della scuola primaria.
Ora si tratta di sostenere, prima di tutto, insegnanti e genitori nel riconoscere le disgrafie effettive ma, ancor più, è importante agire con un’ottica preventiva, quindi già prima della scuola primaria, adottando una pedagogia ed una didattica del gesto grafico che non solo prevengono la disgrafia ma possono concorrere ad un completo e sano sviluppo delle capacità di apprendimento dei bambini, per far loro conseguire un buon livello di autonomia nelle abilità di base.
Graficamente continua il suo impegno annunciando 2° Convegno Nazionale sulla Disgrafia, dal titolo Dalla fatica … al piacere di scrivere che si terrà a Faenza il 29 settembre 2012, mirando soprattutto alla prevenzione del disagio. Un’ intensa giornata per una preziosa occasione di confronto tra esperti e specialisti del settore, insegnanti e familiari di ragazzi con difficoltà grafo-motorie. In questa occasione l’associazione presenterà i risultati di un’indagine unica in Italia, sulle difficoltà in esame nel passaggio dalla scuole d’infanzia alla scuola primaria.